Un incontro virtuale durante il quale il cardiochirurgo ha illustrato ai soci l’innovativo sistema di controllo e monitoraggio a distanza dei pazienti. Presto la prima sperimentazione nelle Marche.
Un progetto ambizioso e innovativo rivolto ai medici di medicina generale (MMG) che durante la pandemia da Covid 19 si sono trovati in prima linea a gestire situazioni critiche senza avere i mezzi adeguati ed il supporto organizzativo necessario. E’ in arrivo nella nostra regione un nuovo sistema di telemedicina che offrirà la possibilità di fare teleconsulti e telemonitoraggio dei pazienti, rivoluzionando così l’ambito dell’assistenza.
I medici potranno accedere a questa piattaforma via internet, non è quindi necessario che scarichino nulla sul loro computer e conseguentemente potranno accedere ai propri assistiti ed ai loro dati in qualunque momento e dal qualunque postazione, anche da altri studi, da casa ecc.
Un sistema non rivolto solo ai pazienti COVID ma anche ai pazienti con patologie croniche ed oncologiche che li rendono più fragili.
“L’esperienza della prima fase della pandemia da COVID ha evidenziato che il modo più efficace per contenerla sia l’isolamento – ha spiegato il Dottor Marco Pozzi venerdì scorso durante una video conferenza su Zoom riservata ai soci del Club Rotary Ancona Conero– evitando quindi contatti interpersonali. Le persone con patologie croniche (cardiache, respiratorie, metaboliche) durante la prima ondata si sono spesso trovate nella situazione di impossibilità ad essere seguiti ambulatorialmente e hanno quindi ricevuto una assistenza inadeguata. Siamo ora all’inizio di una seconda ondata e non ci si può illudere che sia meno aggressiva della prima”.
E allora che fare? “L’introduzione della telemedicina, con la possibilità di fare teleconsulti e telemonitoraggio dei pazienti, sarebbe il metodo più efficace e più efficiente per mantenere a casa, o nelle RSA, quanti più pazienti possibile – ha proseguito Pozzi, che dirige il Centro Cardiochirurgia pediatrica e congenita degli Ospedali Riuniti di Ancona ed è uno dei maggiori luminari italiani nel suo campo, da anni sostenitore della telemedicina- senza però sacrificare l’assistenza ed il monitoraggio clinico, anzi portandolo ad un livello decisamente superiore a quello disponibile fino ad ora. Questo sistema consentirebbe a medici e pazienti di vedersi e parlare direttamente, di scambiarsi documenti medici ed immagini, di mandarsi messaggi riguardanti il proprio stato di salute, il tutto nel rispetto delle norme europee sulla privacy. Questo progetto prevede inoltre di equipaggiare i pazienti con dei Device di monitoraggio (saturimetri, termometri, misuratori di glicemia, ECG ecc) specifici per la patologia/e di ciascuna persona. Questi Devices rilevano i dati vitali essenziali per monitorare la patologia in questione. Questi dati possono essere inviati al medico sia durante una televisita o ad intervalli stabiliti la medico che li vedrà poi quando ritiene opportuno (il medico li può vedere sia in formato numerico che in formato grafico per meglio apprezzare l’andamento nel tempo)”.
Il medico può definire il range di sicurezza per ciascun parametro. Questo significa che, quando un paziente introduce un valore, se questo esce dal range di sicurezza, il medico viene immediatamente avvertito. In questo modo non si corre il rischio di non rendersi conto di un peggioramento clinico, rendendo quindi molto più sicuro tenere i pazienti a casa o in RSA.
Questo progetto prevede l’acquisizione di una piattaforma digitale, di un software e di un numero illimitato di licenze per una applicazione da scaricare sul cellulare o tablet che consentiranno ai medici di effettuare teleconsulti e telemonitoraggio ai loro assistiti da casa.
“Per il telemonitoraggio è necessario acquistare degli apparecchi che saranno diversi a seconda dei parametri vitali da monitorare – ha proseguito Pozzi- per i pazienti COVID avremo bisogno di saturimetri e termometri, mentre per le altre patologie avremo bisogno di altri Devices di monitoraggio (sistemi per la registrazione di ECG, Glicemia, livelli di coagulazione ecc. ). Dopo aver valutato più sistemi disponibili sul mercato, abbiamo optato per una ditta italiana, con sede a Ferrara e Fano, che ha un prodotto che si adatta perfettamente alle nostre esigenze e che ci può dare sia il supporto assistenziale necessario, che può seguire gli sviluppi di questo programma adattandolo ad eventuali nuove esigenze”.