E’ stato il campione anconetano di salto in alto Gianmarco Tamberi, vincitore dell’oro alle Olimpiadi di Tokyo, a ricevere ieri sera, giovedì 27 ottobre, il premio Azione Professionale dei Club Rotary Ancona Conero e Falconara Marittima
Il prestigioso riconoscimento gli è stato conferito con la seguente motivazione: “Per aver dimostrato come, con grande determinazione, impegno, tenacia e talento si possano raggiungere le vette più impervie e saltare gli ostacoli più alti”.
La serata, ospitata all’interno del ristorante del Fortino Napoleonico a Portonovo ha visto la partecipazione di molti soci e si è aperta con la lettura del curriculum dell’atleta da parte del presidente della commissione Azione professionale Giorgio Domenici e la consegna della pergamena con la motivazione del premio.
Una carriera sportiva quella di Gimbo costellata di successi, uno su tutti la vittoria dell’oro alle Olimpiadi seguita dall’oro agli Europei a Monaco di Baviera. Ma non è sempre stato facile, anzi. Tamberi, accompagnato dalla moglie Chiara Bontempi, ha risposto a domande e curiosità dei soci e a chi gli ha chiesto come ha fatto a raggiungere questi successi ha risposto:
“Non mi sono mai accontentato, ho sempre voluto di più e ho cercato sempre di andare oltre il mio limite. Non mi sono mai sentito bravo abbastanza, forse per la paura di non essere all’altezza degli avversari”. Ha ripercorso il momento doloroso dell’infortunio a Montecarlo nel 2016, durante l’ultima gara prima delle Olimpiadi di Rio dove voleva dimostrare a se stesso che poteva andare più su.
Sappiamo com’è andata: quel grave infortunio ad un legamento della caviglia ha fermato Gimbo a lungo, fino al riscatto l’1 agosto del 2021 dove ha conquistato la vetta più alta.
Tamberi, classe 1992, ha ripercorso durante la serata anche il primo importante “bivio” della sua carriera, la scelta a soli 17 anni tra la pallacanestro (giocava nella Stamura Ancona) e il salto in alto e ha raccontato cosa c’è dietro al vezzo di tagliare la barba a metà prima di ogni gara importante, gesto che ormai lo contraddistingue.
Ha ringraziato la moglie Chiara, che ha sposato a settembre, definendola “una parte fondamentale dei miei successi, colei che ha saputo incanalare la mia energia creativa”.
Quindi dopo l’intervento del campione i presidenti dei Club Andrea Bartolini (Ancona Conero) e Paolo Bedetti (Falconara Marittima) gli hanno consegnato il quadro xerografia di Orfeo Tamburi raffigurante l’Arco di Traiano e i guidoncini dei Club.