“Il Coronavirus? Ci saranno altre ondate, avremmo dovuto cogliere i segnali. Il virus viene dai pipistrelli ma la sua enorme diffusione è solo colpa dell’uomo”. Senza troppi giri di parole, con un linguaggio chiaro e una notevole abilità divulgativa, che ha consentito anche ai non addetti ai lavori di capire qualcosa di più sulla pandemia da Covid-19, il Prof. Massimo Clementi ha tenuto lo scorso giovedì 19 novembre un’interessante relazione sulla virologia, con un particolare focus sulla pandemia che ha colpito il Pianeta da inizio 2020, durante un incontro virtuale di Interclub sulla piattaforma Zoom con i Rotary Club Ancona Conero, Rotary Club Ancona e Rotary Club Jesi.
Professore Ordinario di Microbiologia e Virologia e Direttore del Laboratorio di Microbiologia e Virologia dell’Ospedale San Raffaele di Milano, personaggio ormai noto in tutta Italia anche per le frequenti ospitate nelle più seguite trasmissioni televisive nazionali, il prof. Clementi per circa due ore ha relazionato sull’argomento che più di ogni altro tiene l’intera popolazione mondiale con il fiato sospeso ormai da mesi: il temutissimo Covid-19, malattia provocata dal Coronavirus di tipo SARS-CoV-2. Il virologo ha ripercorso anche le recenti epidemie da Coronavirus che hanno colpito l’uomo a partire dall’inizio del 2000, sempre a causa di uno “spillover”, un salto di specie dagli animali all’uomo.
Prima la Sars nel 2002-2003, poi la sindrome respiratoria Medio Orientale (MERS-CoV) del 2012-2013 e infine la sindrome respiratoria acuta grave SARS-CoV-1. Pare che in tutti i casi il “serbatoio” naturale dei virus siano stati i pipistrelli, che albergano ben 70 specie diverse di Coronavirus. “La colpa non è dell’animale ma dell’uomo – ha precisato Clementi, davanti a una platea virtuale particolarmente assorta, tra cui figurava anche il prof. Michele Carlucci, primario di Medicina d’Urgenza al San Raffaele – dovremo abituarci a questi fenomeni, i segnali c’erano tutti. Abbiamo modificato l’ambiente e tolto ai pipistrelli il loro habitat, così si sono spinti verso i centri abitati a causa della deforestazione. I salti di specie ci sono sempre stati, infezioni da Coronavirus sono documentate fin dal 1200. E poichè negli ultimi 20 anni abbiamo avuto già 3 tentativi riusciti di “spillover” è lecito aspettarci che ce ne saranno ancora molti altri in futuro”.
Clementi, che è anche ProRettore dell’Università Vita-Salute del San Raffaele ha poi analizzato la prima e la seconda ondata, spiegando che il contenimento a partire da maggio-giugno è stato possibile in primis grazie ai dpi (mascherine) e al distanziamento sociale. E ha posto l’accento sulla carica virale, determinante per il decorso della malattia. “A luglio vidi i primi due pazienti con una carica altissima in arrivo dall’Est Europa – ha rivelato- e da lì capii che stava per iniziare una seconda ondata. Credevo all’inizio che il virus fosse mutato, l’ho anche detto pubblicamente, ma mi sono poi dovuto ricredere perchè oggi sappiamo che il virus è rimasto sempre lo stesso. Ma ad essere cambiata è la nostra percezione”. Clementi ha poi sottolineato che il futuro sarà più roseo, perchè sono in arrivo farmaci potentissimi, già testati, come gli anticorpi monoclonali in grado di bloccare ingresso del virus all’interno della cellula.
E riguardo la sua fama televisiva ha precisato: “Basta, non andrò più a tutte queste trasmissioni in tv perchè sono solo una fiera della vanità dove chiunque ha facoltà di parola. Continuerò ad andare ospite solo da Bruno Vespa a Porta a Porta”. Incalzato dalle domande dei soci, l’esperto ha bocciato la cura con l’ozono (“non utile e potenzialmente dannosa”) e anche quella con il plasma iperimmune. Infine Clementi ha vivamente consigliato gli over 65 di fare la vaccinazione contro lo pneumococco per difendersi dalle infezioni polmonari, che possono rivelarsi particolarmente gravi e di difficile trattamento.
Al termine della relazione, sono arrivati i ringraziamenti da parte dei rispettivi presidenti dei Club Paolo Pauri (Rotary Ancona Conero), Francesco Fantazzini (Rotary Ancona) e Marco Pozzi (Rotary Jesi) che hanno elogiato Clementi per la chiarezza espositiva e la disponibilità nell’aver messo la sua conoscenza al servizio della comunità.