“ANCONA E L’ARCO DI TRAIANO”
E’ l’immagine di Ancona, uno dei luoghi simbolo più rappresentativi della città dorica: stiamo parlando dell’Arco di Traiano, che ha attraversato la storia, ancora miracolosamente e ostinatamente presente dopo millenovecento anni.
La storia millenaria dell’arco di Traiano è stata celebrata in un libro, la cui redazione è stata magistralmente coordinata da Luigi Scoponi, che ripercorre le fasi salienti sia della vita dell’Arco che del Rotary Club Ancona Conero. La presentazione del volume è avvenuta online giovedì 6 maggio 2021 con le relazioni degli autori Gianfranco Paci, Professore emerito di Epigrafia Romana dell’Università di Macerata, Giorgio Domenici, Architetto e docente presso la facoltà d’Ingegneria dell’UNIVPM e Mauro Bignami, giornalista di fama internazionale.
“L’idea riportata nei più importanti studi su Ancona del secolo scorso – ha detto Gianfranco Paci – che la città abbia avuto due porti, uno greco, dove sono oggi i cantieri navali, e uno romano, costruito all’interno del bacino attuale, deriva in realtà da interpretazione errata dell’epigrafe che si trova sull’Arco di Traiano. Gli scavi archeologici compiuti sul Lungomare Vanvitelli, poco ad ovest dell’Arco, hanno portato alla luce strutture murarie pertinenti a magazzini ed arsenali del porto antico; soprattutto essi hanno consentito di recuperare reperti archeologici, pertinenti a contenitori per il trasporto merci, che si datano dalla fine del IV secolo a.C. fino all’alto Medioevo. Tutto questo dimostra come a partire da almeno 400 anni prima di Traiano le operazioni di carico e scarico delle merci avvenisse nel tratto di bacino interno dove poi fu innalzato l’Arco dedicato a questo imperatore”.
Giorgio Domenici ha invece sinteticamente descritto la storia dell’Arco sin dalla sua costruzione nel 115 d.C. ad opera dell’architetto di Traiano Apollodoro di Damasco sino poi soffermarsi nella puntuale descrizione del degrado materico e dello stato fessurativo in cui l’Arco oggi si trova, richiamando l’attenzione dei presenti sulla necessità di porre rimedio al più presto alle varie patologie al fine di preservarne l’unitarietà architettonica.
Mauro Bignami, che è stato nel 2012/”13 anche Governatore distrettuale del Rotary International, ha infine ripercorso in modo straordinario le origini del Rotary International sin dal 1905 ad opera di quattro amici nella città di Chicago: Paul Percy Harris, avvocato; Silvestre Schiele, commerciante di carbone; Gustavus Loehr, ingegnere minerario e Hiram Shorey, sarto. Lo scopo per cui è nato il Rotary è di diffondere l’ideale del servire, inteso come propulsore di ogni attività.