Mezz’ora di… Rotary

Brevi notazioni diacroniche di Mauro Bignami

Le Origini e l’dea del Rotary Club

Il Rotary… nacque la sera del 23 febbraio 1905, quando Paul Percy Harris, trentaseienne avvocato del Vermont approdato a Chicago, riunì senza particolari formalità tre amici, per discutere un’idea che da tempo impegnava i suoi pensieri.

Gli amici erano Silvestre Schiele, commerciante di carbone; Gustavus Loehr, ingegnere minerario e Hiram Shorey, sarto. La riunione si tenne al numero 127 di Dearborn Street, presso l’ufficio di Loehr (stanza 711) nell’Unity Building, un edificio ancor oggi esistente a Chicago. Harris spiegò ai tre convenuti “un piano molto semplice di cooperazione reciproca e di amicizia informale” per successive riunioni periodiche. L’idea fu accolta e da quella riunione cominciò a realizzarsi l’idea di un club di persone di differenti professioni che organizzasse incontri regolari all’insegna dell’amicizia, per trascorrere un po’ di tempo in compagnia e per allargare le conoscenze professionali. Le riunioni si sarebbero svolte settimanalmente, a turno presso l’ufficio o la casa dei vari soci. Era, questo, un sistema di rotazione che aveva lo scopo di far conoscere a ogni socio l’attività degli altri. L’origine nazionale dei quattro soci fondatori era diversa (americana, tedesca, svedese e irlandese) e anche le loro fedi religiose (protestante, cattolica ed ebraica). Erano un prodotto di quel grande crogiolo che erano e sono gli Stati Uniti d’America e, sotto questo aspetto, erano i progenitori più adatti a dar vita a quel grande movimento internazionale che sarebbe poi diventato il Rotary International.

Il Rotary Club Chicago

Dopo l’ammissione di un quinto socio, il tipografo Harry Ruggles, il 23 marzo, nel corso della terza riunione avvenne il battesimo del gruppo, con l’imposizione del nome Rotary Club Chicago. Il primo registro (1905) del Club riporta un elenco di trenta soci e vede come presidente Silvestre Schiele; Will Jensen – agente immobiliare – segretario; Ruggles tesoriere e il dottor Will R. Neff, dentista, incaricato dell’ospitalità (prefetto). Paul Harris non volle assumere alcuna carica nel nuovo Club ma ne divenne presidente nel 1907. La notizia della nuova associazione si diffuse rapidamente e ben presto i soci divennero così numerosi da rendere poco pratiche le riunioni settimanali negli uffici dei soci. Nacque così l’usanza di tenerle presso ristoranti o alberghi. Paul Harris non fu mai dell’idea che il club di Chicago dovesse esistere unicamente allo scopo di favorire gli affari dei soci che ne facevano parte. Egli credeva molto nei valori dell’amicizia e fin dall’inizio sperò che in ambito civico il club avrebbe intrapreso delle iniziative di più ampio respiro. In effetti, nel 1907, a due anni dalla fondazione del club, fu varato il primo progetto in favore della collettività: la costruzione di toilette pubbliche nei pressi del municipio di Chicago: la prima infrastruttura del genere costruita nella città.

Nel 1910, 16 club con oltre 1.500 soci 

Tre anni dopo la fondazione del club di Chicago fu costituito un secondo club a San Francisco e l’anno seguente si aggiunsero all’elenco altri tre club. Nel 1910, sparsi in tutti gli Stati Uniti, c’erano 16 club con oltre 1.500 soci. In quell’anno a Chicago si tenne il primo congresso e i 16 club si riunirono sotto la denominazione di Associazione Nazionale dei Rotary club. Paul Harris ne fu eletto presidente, mentre Chesley R. Perry, entrato a far parte del club di Chicago nel 1908, fu nominato segretario, carica che conservò fino al 1942, quando andò in pensione; Rufus Chapin fu nominato tesoriere e mantenne l’incarico fino alla sua scomparsa, avvenuta nel 1945. Durante questi primi anni cominciò a prendere forma l’ideale del servire, in particolare da quando Arthur Frederick Sheldon divenne socio del club di Chicago. Egli era fermamente convinto che ogni professione dovesse essere considerata come un mezzo per servire la società e al primo congresso del Rotary, svoltosi nel 1910, propose il motto He profits Most Who Serves His Fellows Best (Chi sa rendere agli altri un servizio migliore trae maggiori vantaggi). L’anno successivo, un altro dei primi soci del Rotary, Benjamin Franklin Collins, parlò ancora dell’importanza del servire e lanciò l’idea di organizzare i club sulla base del principio Service, Not Self (Servizio, non profitto personale). Le due frasi modificate in He Profits Most Who Serves Bests (Chi serve meglio trae maggiori vantaggi) e Service Above Self (Servire al di sopra di ogni interesse personale), furono prontamente accettati da tutti i rotariani e divennero i motti di cui fregiarono i loro distintivi. Dovevano però trascorrere 40 anni perché essi fossero adottati ufficialmente dal Rotary International in occasione del congresso di Detroit del 1950. 

Gli anni Dieci del Novecento, i primi club fuori dai confini Usa

I tentativi di Paul Harris di costituire un club fuori dai confini degli Stati Uniti d’America furono coronati dalla fondazione del RC Winnipeg, in Canada, avvenuta nel 1911, dopo una lunga serie di approcci negativi. Fu così che il Rotary divenne internazionale. Arch Klumph, sesto presidente del RI, nel 1917 istituì un fondo di dotazione destinato a “fare del bene nel mondo”. Nel 1928 il Fondo superò i 5mila dollari di dotazione e fu ribattezzato Fondazione Rotary e divenne un’entità autonoma all’interno del Rotary International. Sempre nel 1917 iniziò la pubblicazione di The National Rotarian, il precursore della rivista The Rotarian, l’attuale organo ufficiale del Rotary International. Sempre nel 1917, Paul Harris si mise in contatto con il bostoniano Harvey Wheeler, proprietario di un cotonificio in Inghilterra, allo scopo di costituire un club a Londra. Poco dopo, lo stesso Wheeler, con Arthur Frederick Sheldon ed E. Sayer Smith, fondò i club di Londra e di Manchester. Nel contempo Paul Harris apprese con meraviglia che in Irlanda, a Dublino, esisteva già un Rotary club, la cui costituzione risaliva al marzo 1911. Il mistero fu chiarito quando si seppe che Stuart Morrow, un ex rotariano di San Francisco trasferitosi in Irlanda, aveva organizzato un club a Dublino e uno a Belfast. Paul Harris chiese a Morrow di proseguire nell’opera già intrapresa e in breve tempo in Scozia furono fondati i club di Glasgow e di Edimburgo e altri in varie località del Regno Unito. Una volta varcato l’Atlantico il Rotary si diffuse rapidamente e nel 1912, al congresso di Duluth (Minnesota), la sua denominazione cambiò in Associazione Internazionale dei Rotary Club, a sua volta abbreviata, nel 1922, in Rotary International. Il primo presidente non statunitense, il canadese E. Leslie Pidgeon, fu eletto al congresso di Atlanta del 1917. Il primo Rotary Club costituito in un paese non di lingua inglese fu quello cubano dell’Avana (1916), disciolto nel 1979. Il Rotary incominciava a oltrepassare sia i confini nazionali, sia le barriere linguistiche, senza tuttavia acquisire una dimensione veramente mondiale sino agli anni Venti, quando si diffuse per tutta l’Europa continentale, raggiunse l’America meridionale e centrale, l’Africa, l’Australia e l’Asia. Tale diffusione, attestata dall’universalità del sodalizio, provava e prova che i principi su cui esso si basa hanno una vitalità così intensa ed esercitano un richiamo così forte da superare ogni differenza di razza, religione, lingua e nazionalità.

Gli anni Venti del Novecento, scopi e obiettivi

Gli anni Venti furono costruttivi, brillanti, ricchi di sfide. Il 1926, in particolare, fu l’anno in cui il Rotary Club di Londra diede uno dei maggiori contributi al movimento rotariano. Nel corso di una passeggiata domenicale tra le colline del Surrey, due dei suoi membri misero a punto quello il progetto Scopi e obiettivi. In sintesi, avevano pensato di incanalare le attività di servizio secondo quattro precisi indirizzi: l’azione interna, l’azione di interesse pubblico, l’azione professionale e l’azione internazionale. I due rotariani erano Sydney W. Pascall (che nel 1931-32 sarebbe stato nominato presidente del Rotary International) e Vivian Carter, che all’epoca era segretario generale del RIBI, l’associazione dei Rotary Club in Inghilterra e Irlanda. La nuova idea fu ampiamente discussa e presentata nel 1927 al congresso del RI di Ostenda, dove fu accettata. Di conseguenza i quattro indirizzi (poi chiamati Vie d’azione), divennero parte integrante degli scopi del Rotary International e sono tuttora operanti dovunque funzioni un Rotary Club. Ai primi quattro indirizzi, il Consiglio di legislazione del 2010 ne aggiunse un quinto, dedicato alle nuove generazioni, chiamato Azione per i giovani. Il Rotary International è stato l’antesignano di altre grandi associazioni di servizio, come il Lions (acronimo di Liberty, Intelligence, Our Nation Safety) e il Kiwanis International (costituiti nel 1917, il primo a Chicago e il secondo a Detroit) e l’Optimist International (nel 1919 a Louisville). Analogamente, sul modello rotariano si vennero a creare organizzazioni femminili di servizio quali lo Zonta International, fondato nel 1919 a Buffalo e il Soroptimist nel 1921, a Oakland. Come si vede, tutte negli Stati Uniti d’America. Il Rotary ha anche preparato il terreno a numerose importanti organizzazioni di importanza mondiale, tra cui la International Society for Crippled Children, fondata nel 1922 – attualmente ribattezzata con il nome di Rehabilitation International – e l’Unesco (United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization), le cui basi furono poste nel corso di un convegno rotariano svoltosi a Londra nel 1942, con lo scopo di esaminare la costituzione di un vasto sistema di scambi culturali tra nazioni.

Il programma PolioPlus

Nel 1985, Il Rotary lancia il programma PolioPlus per finanziare gli sforzi operativi, di mobilitazione sociale e formativi dell’impegno per eradicare la polio. L’iniziativa si è sviluppata grazie all’impegno del rotariano italiano Sergio Mulitsch di Palmenberg del Rotary Club Treviglio alla fine degli anni Settanta. Inserito inizialmente nel programma 3H (Health, Hunger and Humanity), il progetto ricevette un importante contributo da parte del rotariano Albert Sabin, scopritore del vaccino orale antipolio. Il programma PolioPlus fu annunciato in occasione del Congresso annuale del RI, dove Sabin, esortò i rotariani a mantenere l’impegno di rendere immune tutto il mondo. Nel 1988 i rotariani raccolsero 247 milioni di dollari attraverso una campagna di raccolta fondi per PolioPlus. Questa generosa donazione ispirò l’Assemblea Mondiale della Sanità, chiamata a riunirsi ogni anno dall’OMS, ad adottare una risoluzione per eradicare la polio entro il 2000. La risoluzione preparò il terreno per l’Iniziativa mondiale per l’eradicazione della polio, che rappresenta il più grande programma di coordinamento internazionale della sanità pubblica mai esistito. Il Rotary International fu tra i primi ad aver messo a disposizione i fondi per l’iniziativa. Grazie a questa iniziativa congiunta, dal 1985 a oggi oltre due miliardi di bambini hanno ricevuto il vaccino, i casi di polio sono calati del 99% e la malattia è sul punto di essere debellata. Solo 3 Paesi (Nigeria, Pakistan e Afghanistan) rimangono endemici.

Il Rotary oggi

Le statistiche sull’espansione del Rotary nel mondo sono rilevanti, ma le realizzazioni rotariane che ogni anno si compiono attraverso le cinque vie d’azione non possono essere descritte solo con le cifre. L’amicizia, il miglioramento nell’esercizio degli affari e delle professioni, la gioia recata ai meno privilegiati e ai disabili, il lavoro svolto con i giovani per aiutarli a sviluppare i principi della leadership, l’incessante fluire di iniziative in favore della collettività, le migliaia di borse di studio e di scambi culturali, gli innumerevoli altri progetti varati dai club, comprese le attività internazionali della Fondazione Rotary, sono tutti elementi da tenere presenti nel considerare i progressi compiuti attraverso il programma del Rotary. E ciò proprio grazie alla peculiarità del Rotary, che può essere paragonato a un mosaico composto da innumerevoli tessere di grandezza diversa e differenti per forma e colore. Nella sua autobiografia My Road to Rotary (La mia strada verso il Rotary), Paul Harris paragona la potenza del Rotary al corso di un fiume maestoso: “Il grande fiume è la somma totale dei contributi di centinaia, forse anche di migliaia di piccoli ruscelli che vi affluiscono dalle colline e dai monti, mormorando dolcemente, impazienti di tuffarsi nella sua corrente. A questo si può paragonare l’espansione del Rotary. Esso è diventato grande per la dedizione e il contributo di migliaia di rotariani di tanti Paesi”. Oggi (2019) ci sono nel mondo quasi 1.195.107 rotariani che danno vita a oltre 35.681 club divisi in 538 Distretti, presenti in 163 Paesi. Il suo prestigio, la sua tradizione e il carisma degli uomini che lo compongono e lo guidano, fanno del Rotary l’unica associazione non governativa ad avere un proprio rappresentante permanente al Consiglio delle Nazioni Unite.

La struttura del Rotary International

Il Rotary International è l’associazione di servizio più grande del mondo ed è costituita dai Rotary Club, tenuti a osservare quanto prescritto nei documenti costitutivi. I Rotary Club sono composti di esponenti delle più svariate attività economiche e professionali (rotariani) che lavorano insieme a livello mondiale per rendere un servizio umanitario alla società, incoraggiare il rispetto di elevati principi etici nell’esercizio di ogni professione e aiutare a costruire un mondo di amicizia e di pace. Il Consiglio centrale del Rotary è composto di 19 consiglieri. Il quartier generale del Rotary è a Evanston, una cittadina vicina a Chicago e gli Uffici internazionali sono 7 (quello che segue l’Europa è a Zurigo).

La missione del Rotary International

Il Rotary ha come missione quella di assistere i rotariani e i Rotary Club nel perseguire lo scopo del Rotary, il suo costante sviluppo, nel mettere un accento speciale sulle attività di servizio svolte da singoli soci e gruppi al fine di elevare la qualità della vita, diffondere un maggior rispetto della dignità umana e promuovere uno spirito di maggiore comprensione reciproca fra tutti i popoli in vista della pace nel mondo.

Scopo del Rotary International

Lo scopo del Rotary è di diffondere l’ideale del servire, inteso come propulsore di ogni attività. In particolare esso si propone di:

• promuovere e sviluppare relazioni amichevoli fra i soci per renderli meglio atti a servire l’interesse generale;

• informare ai principi della più alta rettitudine la pratica degli affari e delle professioni; riconoscere la dignità di ogni occupazione utile e far sì che esse vengano esercitate nella maniera più degna, quali mezzi per servire la società;

• orientare l’attività privata, professionale e pubblica dei membri dei Club al concetto del servizio;

• propagare la comprensione, la buona volontà e la pace tra nazione e nazione mediante il diffondersi nel mondo di relazioni amichevoli tra persone esercitanti le più svariate attività economiche e professionali, unite nel comune proposito e nella volontà di servire.

I motti del Rotary International

I motti ufficiali del Rotary sono:

• Service Above Self (Servire al di sopra di ogni interesse personale)

• One Profits Most Who Serves Best (Chi serve gli altri ottiene i profitti migliori)

Il primo di essi è il motto principale, approvato al Consiglio di Legislazione del 1989. Il secondo, è stato modificato nel 2010 dalla formulazione originaria del 1911. L’associazione opera in risposta alle esigenze delle comunità di tutto il mondo.

Gli Alumni

Gli Alumni della Fondazione Rotary sono gli oltre 85.000 individui che hanno ricevuto sovvenzioni educative a partire dal 1947. Essi includono borsisti degli Ambasciatori, membri e team leader delle squadre di scambio gruppi di studio, volontari rotariani e beneficiari di Sovvenzioni per docenti universitari o di Sovvenzioni per la ricerca. La loro familiarità con il Rotary, i suoi obiettivi e la sua visione del mondo li rende un prezioso serbatoio di potenziali partecipanti a eventi rotariani. Il loro contributo è particolarmente significativo in quanto essi rappresentano il volto umano dei programmi rotariani.

I mesi rotariani

Nel calendario annuale delle attività rotariane, molti mesi sono indicati per mettere

in evidenza i principali programmi del Rotary International. Nella riunione di ottobre

2014, il Consiglio Centrale del Rotary International ha modificato il calendario del Rotary

per celebrare date speciali, assegnando mesi specifici alle Aree d’intervento.

L’elenco delle celebrazioni è il seguente:

• Luglio: Mese in cui il governatore inizia le visite ai Club

• Agosto: Mese dell’espansione interna ed esterna

• Settembre: Alfabetizzazione ed educazione di base

• Ottobre: Sviluppo economico e comunitario

• Novembre: Mese della Fondazione Rotary

• Dicembre: Prevenzione e cura delle malattie

• Gennaio: Azione professionale

• Febbraio: Pace e prevenzione/risoluzione dei conflitti

• Marzo: Acqua e strutture igienico-sanitarie

• Aprile: Salute materna e infantile

• Maggio: Azione giovanile

Giugno: Mese dell’amicizia – Mese delle fellowship (circoli ricreativi e professionali del Rotary).